Come tutti sanno la vita in giardino non è solo gioia, bellezza o meditazione silenziosa, ma anche molto lavoro che se fatto con cura e dedizione ci ripagherà ogni sforzo. La cattiva stagione è per il giardiniere un periodo di grande attività. È proprio in questo momento, infatti, che si effettuano le lavorazioni preliminari del terreno. I lavori svolti sono per lo più di vangatura e hanno lo scopo di smuovere le zolle fino ad una profondità pari alla vanga usata e eliminare a fondo ogni frammento roccioso e le radici presenti. In questa fase, particolare attenzione va alle erbe infestanti, che devono essere estirpate manualmente. Se il terreno è argilloso, sarà necessaria una “seconda vangatura” più profonda al fine di migliorarne la struttura. La primavera rappresenta il periodo della rinascita delle piante che concentrano le loro energie nella produzione di nuove foglie e germogli. In questa stagione, infatti, le piante hanno bisogno di più nutrienti per risvegliarsi ed è per questo che bisogna concimare il terreno.
La tecnica del sovescio, che consiste nell’interramento di coltivazioni erbacee a maturazione rapida, come il ravizzone, i lupini o numerose leguminose, effettuata durante i lavori preliminari, arricchisce notevolmente il terreno di importanti sostanze organiche facilmente assimilabili dalle piante. La caratteristica principale delle leguminose è l’azotofissazione ossia la capacità di restituire al terreno importanti quantità di azoto tramite la simbiosi con alcuni microrganismi (azoto fissatori) che vivono nelle radici. Tra microrganismi e leguminose vi è un reciproco scambio dove i microrganismi cedono un po’ di azoto alle leguminose e in cambio ottengono un po’ di glucidi fondamentali per la loro esistenza. Per questa loro caratteristica le piante che seguiranno un sovescio di leguminose avranno un ottimo apporto di azoto e cresceranno rigogliose. In vista dell’estate le piante necessitano di fertilizzanti ad alto titolo di azoto. A questo proposito è possibile utilizzare lo stallatico che è un tipo di letame composto da una miscela delle deiezioni di molti animali (bovini, ovini, equini ecc.), in grado di mantenere l’azoto disponibile nel terreno per diversi mesi ed ha l’indiscusso vantaggio di migliorare la struttura del terreno rendendolo più soffice in modo da agevolare lo sviluppo dell’apparato radicale delle piante. Nel mese di marzo incomincia lo sviluppo del prato che vede il suo apice a maggio.
Durante questi mesi sarà necessario fare in modo che l’attività vegetativa possa progredire al meglio. Fino a maggio sarà opportuno somministrare in abbondanza concime ricco di azoto, per favorire la ripresa e lo sviluppo delle piante, e potassio, che interviene sullo sviluppo dell’apparato radicale e conferisce all’erba maggiore resistenza alle malattie. I concimi naturali permettono di nutrire al meglio le piante, migliorano le caratteristiche fisiche e biologiche del suolo stesso e rappresentano la soluzione migliore in termini di sostenibilità ambientale. Per i giardini e per le piante ornamentali si consiglia la cornunghia, un concime ottenuto dall’essiccazione di corna e zoccoli di bovini. Questo concime naturale oltre a migliorare la struttura del terreno lo arricchisce di micro-organismi utili per il potenziamento del suolo stesso.
Altro concime raro e prezioso è l’humus di lombrico che essendo un prodotto completamente trasformato, è facilmente assimilabile dalle piante e va sparso in strato sottile sul terreno subito dopo le lavorazioni. Il concime naturale per eccellenza è il compost, ottenuto dal processo di trasformazione biologica delle sostanze organiche come scarti di cibo, di frutta e verdura, piante recise, sfalci dei prati, potature, trucioli e segatura, ecc. Il compost è un fertilizzante naturale molto simile all’humus, utilizzabile per concimare terreni e vasi.